Geometra Stefano Farina - Sicurezza sul Lavoro

Appennino tosco-emiliano

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L'Appennino tosco-emiliano è una parte della catena degli Appennini. In particolare è un tratto dell'Appennino settentrionale. Interessa particolarmente la Toscana e l'Emilia-Romagna.

La vetta più alta è il Monte Cimone.

Il passo della Cisa lo separa a nord-ovest dall'Appennino ligure, il passo di Bocca Trabaria lo separa invece dall'Appennino umbro-marchigiano.

All'interno dell'Appennino Tosco-Emiliano si può individuare l'Appennino tosco-romagnolo, a sud-est del passo della Futa e l'Appennino tosco-emiliano in senso stretto, a nord di esso.

Nel 2015 tale territorio è entrato a far parte delle riserve della biosfera UNESCO.

 


Montagne
Le montagne principali dell'Appennino tosco-emiliano sono:

Monte Cimone - 2.165 m
Monte Cusna - 2.121 m
Monte Cupolino - 1.853 m
Monte Prado - 2.054 m
Alpe di Succiso - 2.017 m
Monte Giovo - 1.991 m
Monte Casarola - 1.978 m
Monte Rondinaio -1.964 m
Monte Lagoni - 1.962 m
Corno alle Scale - 1.945 m
Alpe Tre Potenze - 1.940 m
Libro Aperto - 1.937 m
Monte Alto - 1.904 m
Monte La Nuda - 1.895 m
Monte Gomito - 1.892 m
Monte Cornaccio -1.881 m
Punta Buftanaro - 1.878 m
Monte Sillara - 1.861 m
Cima dell'Omo - 1.859 m
Monte Cavalbianco - 1.855 m
Monte Marmagna - 1.852 m
Monte Losanna - 1.840 m
Monte Matto - 1.837 m
Monte Bragalata - 1.835 m
Monte Orsaro - 1.831 m
Monte Spigolino - 1.827 m
Monte La Nuda - 1.827 m
Monte Braiola - 1.821 m
Monte Paitino - 1.815 m
Cima Belfiore - 1.810 m
Monte Gennaio - 1.810 m
Monte Brusa - 1.796 m
Monte Bocco - 1.791 m
Monte Aquila - 1.780 m
Monte Nuda - 1.775 m
Monte Giovarello - 1.760 m
Balzo delle Rose - 1.739 m
Monte Ventasso - 1.727 m
Bocchetta dell'Orsaro - 1.724 m
Monte Malpasso - 1.716 m
Monte Fosco - 1.683 m
Pedata del Diavolo - 1.665 m
Tecchio dei Merli - 1.644 m
Alpesigola - 1.642 m
Monte Modino - 1.557 m
Sasso Tignoso - 1.492 m
Monte Borgognone - 1.401 m
Monte Pidocchina - 1.296 m
Croce delle Lari - 1.200 m
Monte Verruca - 820 m
Monte Pero - 760 m
Cima Tauffi - 1.799 m
Territori del versante emiliano

Appennino modenese: panorama del monte Cimone
Appennino bolognese
Appennino modenese (Frignano)
Appennino reggiano
Appennino parmense
Territori del versante toscano

Versante toscano: la Montagna Pistoiese, presso il Passo del Cancellino (1634 m s.l.m.)
Le valli che discendono verso sud sono ampie e fertili:

la Lunigiana, che prende nome dell'antica città portuale di Luni (ora sito archeologico) e percorsa dal fiume Magra
la Garfagnana, al fondo della quale tra le Alpi Apuane ed il Monte Cimone scorre il Serchio
la Montagna Pistoiese
Val di Bisenzio
Val di Nievole


Valichi
I valichi principali che interessano l'Appennino tosco-emiliano sono:

Foce a Giovo - 1.711 m
Passo della Pradarena - 1.579 m
Passo delle Radici - 1.529 m
Passo dei 2 Santi - 1.392 m
Passo dell'Abetone - 1.388 m
Passo del Cerreto - 1.261 m
Passo di Cirone - 1.255 m
Passo del Lagastrello - 1.200 m
Passo del Vestito - 1.153 m
Passo della Cisa - 1.045 m
Passo della Raticosa - 968 m
Passo della Collina - 932 m
Passo della Futa - 903 m
Passo di Monte Oppio - 821 m


Note

Sono centinaia i testi che chiamano il tratto dell'Appennino posto tra Emilia-Romagna e Toscana con il nome di Appennino tosco-emiliano. Tra essi: Touring Club Italiano, Guide rosse d'Italia, volume Emilia-Romagna.

www.regione.emilia-romagna.it

www.regione.toscana.it

 

Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace

Castiglione dei Pepoli porta incisa nel nome la famiglia bolognese, i Pepoli, che nel Quattrocento vi stabilì il suo feudo tra boschi, acque e montagne. Si rimane affascinati dinnanzi alla dimora familiare, fulcro del loro potere e oggi palazzo comunale che domina l’antico borgo. Da qui si prosegue verso il vicino Santuario di Boccadirio, vera oasi di pace e conca verdissima nel cuore dell’Appennino, dove ci si può concedere per qualche ora il lusso del silenzio e della meditazione. Qui si avverte un sentimento di mistico raccoglimento, ispirato ai fatti miracolosi del 1480, quando si narra che la Vergine apparve a due pastorelli. Varcata la soglia del porticato, si va alla ricerca di piccoli e grandi tesori d’arte e devozione, tra cui un bassorilievo attribuito ad Andrea della Robbia.

Itinerario: Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace

Durata: 3 ore

Uscita autostradale:Pian del Voglio (A1) - Badia (Variante di Valico)

Faggete e castagneti, montagne, acque pure e aria fina: sono gli ingredienti di questa porzione incantata di Appennino bolognese a cavallo con la Toscana, il cui popolamento “sparso” induce all’esplorazione della natura e delle tracce storiche, contrassegnate da etruschi e romani e poi da lotte medievali e signorie rinascimentali. Di queste ultime, si scopre che su tutte si impose nel Quattrocento quella bolognese dei Pepoli: nonostante il pugno duro con cui governarono, è grazie a loro che si può oggi ammirare la caratteristica e suggestiva conformazione del centro storico, dove spicca l’articolato palazzo di famiglia. Lasciato il paese, percorrendo strade immerse nei boschi che regalano colori sempre diversi a seconda della stagione, si giunge al santuario mariano di Boccadirio, costruito nella seconda metà del XVI secolo e sviluppatosi intorno alla piccola chiesa precedentemente eretta nel luogo dell’apparizione della Beata Vergine ai due pastorelli. Questo gioiello di architettura montana, che evoca antiche storie di fede e che è pervaso da un’intensa religiosità, è incastonato in un paesaggio di arcana bellezza nel quale immergersi per sperimentare l’ineguagliabile e reciproco richiamo tra natura e arte.

 

Castiglione dei Pepoli

Pro Loco
Piazza Guglielmo Marconi 1
Tel. 053491599
www.comune.castiglionedeipepoli.bo.it
Periodo d’oro per l’antica “Castiglione dei Gatti” fu il Quattrocento, quando la famiglia bolognese dei Pepoli, verso la metà di quel secolo, s’impadronì di queste terre rendendole fino al 1796 un feudo incastonato nello Stato della Chiesa. Il centro storico della cittadina è frutto di un disegno urbanistico voluto proprio da quei signori. Al centro si apre la piazza, su cui affacciano la Torre dell’Orologio (1724) e il palazzo comitale. Disegnato dal 1473 dall’architetto Marchesino di Cento, fu sede del governo e comprendeva l’abitazione della famiglia Pepoli, del commissario e il carcere. Fu ampliato nel XVII secolo con la cosiddetta “Palazzina”. La bella e lastricata via San Lorenzo conduce alla chiesa omonima, di origini tardo-cinquecentesche, ma trasformata a tre navate solamente nel 1876.

 

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Titolare dello STUDIOFARINA, il Geom. Stefano Farina con sede a Comano Terme (TN) ed uffici operativi a Trento e Castiglione dei Pepoli (BO) si occupa esclusivamente dei molteplici aspetti relativi alla Sicurezza sul Lavoro con una particolare attenzione alla Sicurezza Cantieri ed alla Formazione in materia di Sicurezza sul lavoro.

Dopo un'esperienza pluriennale presso un'Impresa di Costruzioni dove si e' occupato di Gestione Cantieri, Sicurezza (ruolo R.S.P.P.), Qualita', nell'anno 2000 il Geom. Stefano Farina ha scelto l'attivita' di libero professionista (iscrizione albo dei geometri della provincia di trento anno 1990).


Dal 17 giugno 2016 il Geom. Stefano Farina è Consigliere nazionale AiFOS.

Dal giugno 2012 al giugno 2019 il Geom. Stefano Farina è stato Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS.

Il Geom. Stefano Farina è membro del Gruppo di lavoro Sicurezza ed Appalti – ITACA - “Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale”.

Dal 2008 al 2012 il Geom. Stefano Farina è stato Coordinatore Regionale Trentino Alto Adige di AiFOS.

Dal 2008 al 2012 il Geom. Stefano Farina è stato Consigliere Nazionale AiFOS.

Dal 2001 al 2006 il Geom. Stefano Farina e' stato Coordinatore Regionale Trentino Alto Adige di AIAS - durante tale periodo l'impegno principale e' stato quello relativa alle proposte di aggiornamento professionale degli R.S.P.P. e dei Coordinatori Cantiere con la proposta di numerosi incontri formativi gratuiti.

Il Geom. Stefano Farina e' stato membro della Commissione Sicurezza del Collegio dei Geometri di Trento, nonche' della Commissione Interprofessionale Sicurezza costituita dagli Ordini e Collegi Professionali della Provincia di Trento.

Il Geom. Stefano Farina e' Membro Organo Tecnico UNI (Milano):
- UNI/CT 042/GL 02 "Segnaletica"
- UNI/CT 042/GL 03 "Segnaletica per aree dove si effettuano sport invernali"

 

 vedi anche:

CASTIGLIONE DEI PEPOLI - BARBERINO DEL MUGELLO - SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO - CAMUGNANO
 

APPENNINO TOSCO EMILIANO - VALICO APPENNINO - VAL DI SAMBRO - SICUREZZA BOLOGNA - SICUREZZA TOSCANA
 

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