Geometra Stefano Farina - Sicurezza sul Lavoro

Valico Appennino

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L'autostrada A1 var, chiamata anche variante di valico e direttissima, è un tratto autostradale appenninico di 37 km, compreso tra le località di La Quercia e Aglio, in esercizio dal 23 dicembre 2015.

L'A1 var rientra nel più ampio progetto della variante di valico che ha previsto opere di ammodernamento del tratto appenninico per un totale di 25 km dell'A1 tra Sasso Marconi e La Quercia e tra Aglio e Barberino del Mugello (più 4,1 km tra Casalecchio e Sasso Marconi, il cosiddetto lotto 0) con lunghezza complessiva dell'intero progetto di 65,8 km. La storica autostrada A1 è stata quindi adeguata con la costruzione della terza corsia di marcia per 25,5 km (più i 4,1 km del lotto 0), mentre è stato costruito un nuovo tracciato autostradale (l'A1 var) di 37 km affiancato all'originale A1.

Rispetto alla storica A1, l'A1 var ha una quota più bassa di 226 metri e riduce i tempi di percorrenza di circa il 30%.

Percorso in Sicurezza Variante di Valico

Il percorso
La variante è costituita da due tratte di riferimento: Sasso Marconi-La Quercia e La Quercia-Aglio-Barberino. La prima tratta e la tratta Aglio-Barberino prevedono l'ampliamento e l'ammodernamento dell'attuale A1 mentre la tratta La Quercia-Aglio prevede la costruzione di una nuova e parallela autostrada all'attuale A1.

Ammodernamento A1
Sasso Marconi-La Quercia: lunga 19,4 km e aperta al traffico nel luglio 2006 dopo 4 anni di lavori. Consiste nell'ampliamento a 3 corsie di marcia delle vecchie carreggiate esistenti, con alcune modifiche in variante del tracciato precedente, e nella realizzazione della nuova galleria Monte Mario a 3 corsie. La realizzazione ha comportato il totale rifacimento e spostamento dello svincolo di Sasso Marconi circa 3 km più a sud rispetto al preesistente, che è stato dismesso.
Nel tratto Aglio-Barberino le due carreggiate della originaria autostrada sono dedicate solo al traffico diretto a nord, annoverando così due carreggiate, entrambe da 2 corsie di marcia più quelle d'emergenza, mentre per il traffico diretto a sud è stata costruita una nuova carreggiata a tre corsie di marcia più corsia di emergenza. L'intervento ha comportato anche il completo rifacimento dello svincolo di Barberino del Mugello; questa tratta è stata aperta al traffico nel dicembre 2015. In questa tratta, è stata inoltre dismessa l'area di servizio Aglio ovest.
In corso d'opera, è stato aggiunto un ulteriore lotto: il cosiddetto lotto 0, lungo 4,1 km, da Casalecchio a Sasso Marconi. Il tratto è stato aperto al traffico verso la fine del 2009 ed è consistito nell'ampliamento a 3 corsie più quella di emergenza e nell'allestimento di barriere fonoassorbenti.


Nuova autostrada A1 var
Nel tratto La Quercia-Aglio la variante è composta di 2 corsie più quella di emergenza per senso di marcia ed è lunga circa 37 km, quasi totalmente realizzati in galleria. Sono stati costruiti due nuovi svincoli: Badia Nuova e Firenzuola (quest'ultimo non è stato ancora aperto al traffico). L'opera tecnica più importante della variante è la galleria di Base, lunga 8703 m, che consente di valicare l'Appennino a una quota di 490 m, molto inferiore rispetto agli oltre 700 m dell'autostrada in esercizio. In questo tratto, il vecchio tracciato dell'A1 non è stato dismesso, pertanto gli automobilisti possono scegliere se percorrere la vecchia tratta autostradale oppure la nuova. A sud dello svincolo di Badia Nuova, il 1º aprile 2016 è stata aperta l'area di servizio in direzione di Firenze, mentre quella in direzione di Bologna è ancora in costruzione.

Il limite di velocità lungo tutta la tratta è pari a 110 km/h.


Tutti gli enti interessati dal progetto hanno espresso parere favorevole alla realizzazione della variante nella conferenza dei servizi:

Comune di Casalecchio di Reno
Comune di Sasso Marconi
Comune di Marzabotto
Comune di Monzuno
Comune di Grizzana Morandi
Comune di Castiglione dei Pepoli
Comune di San Benedetto Val di Sambro
Comune di Barberino del Mugello
Comune di Firenzuola
ANAS
Regione Toscana
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Bologna
Provincia di Firenze
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Ministero dell'Ambiente
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
A questi si aggiungono: le Comunità montane di competenza, le Autorità di Bacino interessate e le Agenzie regionali Prevenzione e Ambiente della Toscana e dell'Emilia-Romagna.


Altri interventi
La variante prevede numerosi altri interventi che hanno il fine di integrare l'opera con l'ambiente circostante e potenziare le strade ordinarie prossime agli svincoli autostradali. Tra le opere di compensazione sul territorio, è compreso il miglioramento della strada che collega i caselli di Pian del Voglio e quello di Badia Nuova, che inizialmente avrebbero dovuto essere collegati tramite un'interconnessione. È previsto anche il recupero di numerosi monumenti e centri storici dei comuni interessati al progetto, assieme alla costruzione di impianti sportivi e scuole. I costi per interventi sul territorio ammontano a 336 milioni. Dal 2010 la frazione bolognese di Ripoli ha iniziato a franare con l'inizio dei lavori causando grave disagio alla popolazione, un rimpallo di responsabilità tra Autostrade e RTI per i tempi e le scelte di studio del progetto che ha influito anche sui costi finali dell'opera.


Costruzione della galleria Sparvo
Per la costruzione della galleria Sparvo (tratta La Quercia - Barberino), la Società TOTO Costruzioni Generali S.p.A. ha utilizzato una TBM (Tunnel Boring Machine) che al momento della costruzione era la più grande al mondo. Le caratteristiche della macchina sono le seguenti: diametro di scavo: 15,62 m, lunghezza complessiva: 130 m, area di scavo: 192 m², valore di spinta: 39.485 t, peso totale: 4.500 t, totale potenza installata: 18 MW

La TBM, battezzata col nome di Martina, fu acquistata dalla ditta tedesca Herrenknecht AG con un investimento di 53.000.000 euro.


 

Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace

Castiglione dei Pepoli porta incisa nel nome la famiglia bolognese, i Pepoli, che nel Quattrocento vi stabilì il suo feudo tra boschi, acque e montagne. Si rimane affascinati dinnanzi alla dimora familiare, fulcro del loro potere e oggi palazzo comunale che domina l’antico borgo. Da qui si prosegue verso il vicino Santuario di Boccadirio, vera oasi di pace e conca verdissima nel cuore dell’Appennino, dove ci si può concedere per qualche ora il lusso del silenzio e della meditazione. Qui si avverte un sentimento di mistico raccoglimento, ispirato ai fatti miracolosi del 1480, quando si narra che la Vergine apparve a due pastorelli. Varcata la soglia del porticato, si va alla ricerca di piccoli e grandi tesori d’arte e devozione, tra cui un bassorilievo attribuito ad Andrea della Robbia.

Itinerario: Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace

Durata: 3 ore

Uscita autostradale:Pian del Voglio (A1) - Badia (Variante di Valico)

Faggete e castagneti, montagne, acque pure e aria fina: sono gli ingredienti di questa porzione incantata di Appennino bolognese a cavallo con la Toscana, il cui popolamento “sparso” induce all’esplorazione della natura e delle tracce storiche, contrassegnate da etruschi e romani e poi da lotte medievali e signorie rinascimentali. Di queste ultime, si scopre che su tutte si impose nel Quattrocento quella bolognese dei Pepoli: nonostante il pugno duro con cui governarono, è grazie a loro che si può oggi ammirare la caratteristica e suggestiva conformazione del centro storico, dove spicca l’articolato palazzo di famiglia. Lasciato il paese, percorrendo strade immerse nei boschi che regalano colori sempre diversi a seconda della stagione, si giunge al santuario mariano di Boccadirio, costruito nella seconda metà del XVI secolo e sviluppatosi intorno alla piccola chiesa precedentemente eretta nel luogo dell’apparizione della Beata Vergine ai due pastorelli. Questo gioiello di architettura montana, che evoca antiche storie di fede e che è pervaso da un’intensa religiosità, è incastonato in un paesaggio di arcana bellezza nel quale immergersi per sperimentare l’ineguagliabile e reciproco richiamo tra natura e arte.

 

Castiglione dei Pepoli

Pro Loco
Piazza Guglielmo Marconi 1
Tel. 053491599
www.comune.castiglionedeipepoli.bo.it
Periodo d’oro per l’antica “Castiglione dei Gatti” fu il Quattrocento, quando la famiglia bolognese dei Pepoli, verso la metà di quel secolo, s’impadronì di queste terre rendendole fino al 1796 un feudo incastonato nello Stato della Chiesa. Il centro storico della cittadina è frutto di un disegno urbanistico voluto proprio da quei signori. Al centro si apre la piazza, su cui affacciano la Torre dell’Orologio (1724) e il palazzo comitale. Disegnato dal 1473 dall’architetto Marchesino di Cento, fu sede del governo e comprendeva l’abitazione della famiglia Pepoli, del commissario e il carcere. Fu ampliato nel XVII secolo con la cosiddetta “Palazzina”. La bella e lastricata via San Lorenzo conduce alla chiesa omonima, di origini tardo-cinquecentesche, ma trasformata a tre navate solamente nel 1876.

 

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INFO CASTIGLIONE DEI PEPOLI

 

Titolare dello STUDIOFARINA, il Geom. Stefano Farina con sede a Comano Terme (TN) ed uffici operativi a Trento e Castiglione dei Pepoli (BO) si occupa esclusivamente dei molteplici aspetti relativi alla Sicurezza sul Lavoro con una particolare attenzione alla Sicurezza Cantieri ed alla Formazione in materia di Sicurezza sul lavoro.

Dopo un'esperienza pluriennale presso un'Impresa di Costruzioni dove si e' occupato di Gestione Cantieri, Sicurezza (ruolo R.S.P.P.), Qualita', nell'anno 2000 il Geom. Stefano Farina ha scelto l'attivita' di libero professionista (iscrizione albo dei geometri della provincia di trento anno 1990).


Dal 17 giugno 2016 il Geom. Stefano Farina è Consigliere nazionale AiFOS.

Dal giugno 2012 al giugno 2019 il Geom. Stefano Farina è stato Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS.

Il Geom. Stefano Farina è membro del Gruppo di lavoro Sicurezza ed Appalti – ITACA - “Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale”.

Dal 2008 al 2012 il Geom. Stefano Farina è stato Coordinatore Regionale Trentino Alto Adige di AiFOS.

Dal 2008 al 2012 il Geom. Stefano Farina è stato Consigliere Nazionale AiFOS.

Dal 2001 al 2006 il Geom. Stefano Farina e' stato Coordinatore Regionale Trentino Alto Adige di AIAS - durante tale periodo l'impegno principale e' stato quello relativa alle proposte di aggiornamento professionale degli R.S.P.P. e dei Coordinatori Cantiere con la proposta di numerosi incontri formativi gratuiti.

Il Geom. Stefano Farina e' stato membro della Commissione Sicurezza del Collegio dei Geometri di Trento, nonche' della Commissione Interprofessionale Sicurezza costituita dagli Ordini e Collegi Professionali della Provincia di Trento.

Il Geom. Stefano Farina e' Membro Organo Tecnico UNI (Milano):
- UNI/CT 042/GL 02 "Segnaletica"
- UNI/CT 042/GL 03 "Segnaletica per aree dove si effettuano sport invernali"

 vedi anche:

CASTIGLIONE DEI PEPOLI - BARBERINO DEL MUGELLO - SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO - CAMUGNANO
 

APPENNINO TOSCO EMILIANO - VALICO APPENNINO - VAL DI SAMBRO - SICUREZZA BOLOGNA - SICUREZZA TOSCANA
 

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